sabato 19 maggio 2012

IL FLOP DEL BIKE SHARING CASALASCO E POSSIBILI SOLUZIONI


Che il Bike Sharing Casalasco chiamato "Bicincittà" sia stato un flop clamoroso non è un mistero. Non conosciamo i dati di utilizzo, ma le ragnatele presenti sulle bici sono un'immagine inequivocabile di una bellissima idea, che si è trasformata in una cattedrale nel deserto. 
Non ci interessa individuare i colpevoli. Ci limitiamo a dire che non ci voleva un genio a capire che in una piccola cittadina come Casalmaggiore di soli 15.000 abitanti tutti riforniti di biciclette personali, poco utilizzate, se non nei week end, pensare ad un bike sharing di massa era pura utopia. 
I flussi di persone dall'esterno avvengono essenzialmente per motivi di lavoro o commerciali utilizzando l'auto e recandosi a piedi nel luogo di interesse.
Le nostre ciclabili, se confrontate con quelle evolute del Nord Europa, potremmo definirle Ridicole e a volte Pericolose, mentre nei punti nevralgici, come le rotonde, sono addirittura assenti.
Se si vuole incentivare l'utilizzo della bici come mobilità alternativa bisogna predisporre tutta una serie di iniziative sul territorio, per trasformare il Ciclista-Kamikaze in un soggetto rispettato. E' una questione di abitudini e cultura, ma anche di incolumità personale.
Forse la lettura di un piccolo libricino di Silvia Zamboni dal titolo " Rivoluzione Bici" sarebbe di aiuto per evitare errori.

Comunque la realtà è questa e non vorremmo che un domani il bike sharing venisse smantellato totalmente perchè non funziona.
Ecco perchè pensiamo che questo tipo di servizio potrebbe essere completamente rinnovato nella sua funzione sfruttando le peculiarità del territorio che vedono nel Parco Golena e nell'Argine del Po (chiuso al traffico auto nei fine settimana e nella stagione estiva)  una attrattiva turistica sia per chi viene da fuori, sia per gli stessi abitanti casalaschi che potrebbero abbonarsi per utilizzare le bici nel fine settimana. 
Un'offerta rivolta soprattutto alle Famiglie con Figli che, a basso costo, potrebbero fare una scampagnata lungo l'argine e sotto il tunnel degli olmi: un picnic, una biciclettata per trascorrere un Sabato o una Domenica all'insegna del Km zero, economica e salutare (cosa chiedere di più di questi tempi !).
Certo, non con quelle bici a disposizione oggi, che poco si adatterebbero a tali esigenze, ma forse basterebbe attaccargli dietro qualche rimorchio o ancora meglio dotarsi delle Cargo Bike olandesi.
 
Secondo noi verrebbe la gente da ogni parte del circondario per fare un week end alternativo alla coda sulla Cisa per andare al mare.